Tramonto da Pizzo San Marco verso Sutera

Sutera è un borgo spettacolare, aggrappato ad un monte e circondato da vegetazione. La sua storia è legata alle tradizioni ed alla cultura tramandata nei secoli fino ad oggi.

Sutera

Io ho avuto modo di conoscere i ragazzi dell’Associazione GOD Sutera che si sono posti l’obiettivo di far conoscere questa terra e di tutelarne i tesori naturali e culturali. Qui si respira l’aria di popoli antichi: i sicani, i greci, gli arabi ed infine i bizantini che da un antico fortilizio controllavano la magna via francigena che di qui passa.

Guardando verso Sutera, sulla cima del monte San Paolino, svetta il Santuario, realizzato sui resti del fortilizio bizantino e dedicato a San Paolino Vescovo. Dalla cima del monte si possono vedere le Madonie e l’Etna.

Dalla viva voce di Nino, che ci ha accompagnati, ho potuto conoscere meglio questa realtà associativa che permette a questa terra di esser meglio conosciuta dai viaggiatori come me:

Alcuni componenti dell’Associazione G.O.D. Sutera che ci hanno accompagnato durante l’escursione

«Era il lontano 27 novembre 1989 quando un gruppo di amici, dopo avere sperimentato, piacevolmente, il creare e fare teatro dialettale, decideva di formalizzare l’esperienza maturata nello spettacolo, nel corso degli impegni di divertimento estivo, in una Associazione culturale e teatrale legalmente costituita, alla quale decideva di dare il nome della prima sua creazione artistica portata sul palcoscenico: nasceva il “Gruppo Onuri e Dignità. Le motivazioni più sentite per riunirci sono la voglia di stare insieme nello svago e il desiderio di creare un qualche cosa da tramandare ai posteri nel tempo. Oggi con l’inserimento di un’ondata di nuovi e giovani soci abbiamo ripreso l’attività teatrale e aggiunto il desiderio di far conoscere il territorio di Sutera attraverso i numerosi trekking e percorsi vari che organizziamo nell’arco dell’anno. Quest’ultima attività ci ha portato a siglare alcuni protocolli d’intesa con il Comune per incentivare il turismo e la salvaguardia dei beni culturali nel territorio suterese.»

Il percorso di trekking che ho vissuto fino al tramonto mi ha permesso di poter vedere la Rocca Spaccata, Pizzo San Marco, la Cappella di San Marco e lo Scifazzu.

Rocca Spaccata

La Rocca Spaccata è unica. Persino un manoscritto del 1700, custodito nel museo di Madrid, parla di questa montagna, come del “monte dell’apertura”, la cui spaccatura è misticamente legata all’istante in cui è spirato Gesù. A livello geologico si parla di una vera e propria faglia, formata al centro del monte, i cui segni arrivano a Gela.

Veduta verso Pizzo San Marco
vegetazione sulla roccia del Pizzo
Cima di Pizzo San Marco

Saliti su Pizzo San Marco abbiamo notato nicchie e grotte e proprio qui, su una zona piana, c’è una piccola cappella, la Cappella di San Marco, dove troviamo un affresco di tipo bizantino che rappresenta al centro Gesù, con la Madonna e San Paolino che era stato sovrapposto ad un santo non ancora identificato, mentre ai lati San Luca e San Marco a destra e San Matteo e San Giovanni a sinistra.

esterno della Cappella di San Marco

Sono rimasta sorpresa dall’impegno con cui l’associazione GOD Sutera, tenta di tutelare e preservare la cappella di San Marco, proponendone un restauro, a cui chiunque può contribuire aderendo alla campagna di raccolta fondi. Si rimanda al link della campagna: https://gf.me/u/ykiv4c

la cappella di San Marco ed alcuni particolari degli affreschi

Unica e mozzafiato è la visuale che si apre raggiunta la cima del Pizzo, lo Scifazzu. Si tratta di un vero e proprio “piatto” naturale, formato dalla roccia sulla cima del monte, probabilmente utilizzato come altare sacrificale in antichità.

veduta dallo Scifazzu

Altri itinerari sono percorribili. Vale la pena visitare anche il Santuario ed il museo dedicato alla cultura contadina ed ai mestieri antichi.

momento del tramonto verso Sutera

Sutera non è un paese molto popolato. Grazie all’attività di chi resta a vivere qui, però, è ancora possibile mantenere vivo questo braciere di conoscenza.

Nel nostro piccolo dovremo imparare a guardarci attorno, nell’ottica di preservare il territorio e le sue peculiarità, meraviglie che altrimenti andranno perdute.

Sutera
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